Disegni di Laura (Italia), Hania i Kuba (Polonia)
Mosaico nel Regno delle Api
Un pomeriggio Mosaico era tutto solo e cercava dei compagni per giocare. Tutti i suoi amici pesciolini facevano un pisolino, gli uccellini sono andati a caccia di mosche, mentre lui non sapeva come passare il tempo. Si affacciò alla superficie dell’acqua ed osservava le libellule che volavano sfiorando il lago. Sapeva che le libellule non avrebbero giocato con lui, avevano paura di essere mangiate. Mosaico osservava le loro ali trasparenti e i corpi abili, mentre udì un suono strano, come un lamento:
“Aiu… glu, glu, glu… aiuto… glu, glu, bzzzzzzz, bzz, glu, glu….”
Il pesciolino in un attimo capì che qualcuno era in pericolo. Si guardò attorno e vide nella superficie dell'acqua, non lontanto da lui, un piccolo insetto che cercava di sollevarsi, ma ogni suo movimovimento sembrava di imprigionarlo sempre di più allo specchio magico dell'acqua. Il suo corpicino girava attorno a se setesso e in ogni momento si indeboliva sempre di più.
Mosaico si avvicinò a quella strana creatura che nonostante tanti movimenti non riusciva a nuotare, ma quando essa vide il pesciolino, smise di muoversi come se avesse paura di essere mangiata. Mosaico in un istante con un movimento abile caricò la creatura sul suo naso e in fretta la portò sulla riva. Solo in quel momento si accorse che la creatura salvata da lui era un piccola ape.
Gli insetti che assistevano tutta la scena con il fiato sospeso fecerò il respirò di sollievo e la piccola ape, ancora spaventata e stanchissima lo guardò con gratitudine e due grandi lacrime scesero dai suoi occhi.

“Io mi chiamo Bzi, sono un’ape”. Disse l’insetto.
“Io sono Mosaico, sono un pesciolino.”
“No! …Per me sei un eroe!” Esclamò l’ape e continuò:
“Volevo attraversare il lago tutto in una volta, non ho ascoltato i miei genitori, che si raccomandavano di fare il giro del lago, per poter riposare sulle piante. Ma io pensavo di farcela, invece non mi sono bastate le forze e sono finita nell’acqua. Se non fosse per te…”
Bzi smise di parlare e di nuovo dai suoi occhi scesero due lacrime.
“Ma io stavo soltanto cercando degli amici per giocare, poi ti ho vista e ti ho portato sulla riva, tutto qui.” Rispose Mosaico.
“Stavi cercando degli amici? Eccoti un’amica, vuoi essere l’amico di un’ape?” Chiese Bzi.
“Certo, certo!” Si rallegrò il pesciolino. “Non ho nessun amico insetto, tutti hanno paura di me.”
“Per forza, sei un pesce. Ma io non ho paura di te, e per dimostrartelo ti porterò a visitare il Regno in cui abito, ti presenterò alla nostra Regina.”
In quel istante l’ape svanì e il pesciolino rimase solo. Si guardava attorno ma dell’ape non c’era nessuna traccia. Pensò che l’ape se ne andò e decise di tornare a casa quando udì un ronzio che diventava sempre più forte. Il pesciolino si spaventò, cominciò a scivolare lungo la riva per saltare nell’acqua, ma non fece in tempo. Migliaia di api lo circondarono, unendosi insieme e facendo dei loro corpi un tappeto nero e giallo e con molta dolcezza collocarono sopra il pesciolino. Poi il tappeto come per magia si sollevò e portò il pesciolino nel Regno delle Api.
Il tappeto atterrò vicino ad un castello bellissimo, davanti al quale cerano tanti guardiani con le lance. Vedendo il pesciolino tutti si inchinarono e lo condussero nella Sala Reale, dove sul trono stava seduta l’Ape Regina, vestita tutta d’oro, con la corona in testa.

Il pesciolino non sapeva che cosa fare, era molto intimorito e imbarazzato. Fortunatamente vide la sua amica Bzi che si rivolse all’Ape Regina:
“Vostra Maestà, questo è il pesciolino Mosaico, che mi ha salvato la vita.”
“Salve Eroe!” L’Ape Regina sorrise a Mosaico. “Ti ringrazio di cuore per aver salvato questa fanciulla. Io amo tutti i miei sudditi e tutti sono molto importanti per me. Tu hai salvato una vita! Ti sarò grata per sempre!”
“Vostra Maestà”, rispose risolutamente il pesciolino che non aveva più timore di parlare, perché la Regina gli sembrava molto simpatica. “Io ho soltanto nuotato e ho portato Bzi sulla riva sul mio naso, non ho fatto niente di speciale.”
“Quello che può sembrare piccolo e insignificante a te, per un altro può essere importante. Quello che ti costa un gioco, a qualcun altro può costare la vita. Hai dimostrato un grande atto di coraggio, poiché non hai fatto finta di niente, non hai girato le spalle a colei che aveva il bisogno, non l’hai lasciato annegare.
Il pesciolino era felice ed onorato, ha capito che si può essere speciali anche quando si gioca. Tutto quello che ha detto la Regina era vero, ha tirato dai guai la piccola Bzi.
La Regina si alzò e in quel momento entrarono due Principi e portarono un calice d’oro e lo diedero a Mosaico.
“Bevi”, disse la Regina. “Questo è il nettare d’oro che produciamo nel nostro Regno.”
Il pesciolino bevve un sorso, poi un altro. Il nettare d’oro gli piaceva molto, era molto dolce e profumava di fiori.
“È buonissimo! È dolcissimo!” Esclamò Mosaico.
“Tutto nel nostro Regno è costruito di questo nettare, proprio tutto. Non riusciremmo a vivere senza.”
“Bello! bello, buono e dolce! Il vostro Regno è bello, buono e dolce!” Dichiarò il Pesciolino commosso. “Oh, se tutto il mondo potesse essere così bello, buono e dolce!” Sussurrò.
“Il mondo è bello, buono e dolce”, rispose la Regina, “basta saperlo guardare, assaggiare, ascoltare e viverlo. Il nettare d’oro lo facciamo dai fiori e dai frutti che troviamo nel mondo, senza di essi non potremmo produrlo. Basta saper guardare, basta saper assaggiare, basta saper ascoltare.”
“Vostra Maestà!” Gridò commosso il Pesciolino. “Io non ho mai visto il mondo così bello, buono e dolce come il Vostro Regno, eppure ci vivo là da molto tempo!”
La Regina sorrise, si avvicinò a Mosaico è gli accarezzò il viso. La sua mano profumava di rose e Mosaico respirò profondamente.
“Vedi Mosaico, finché nel mondo ci vivono le creature come te, il mondo sarà sempre bello, buono e dolce, proprio come il nostro nettare d’oro. La tua bontà e la tua dolcezza hanno fatto che hai saputo guardare, hai saputo ascoltare la voce di Bzi. Senza la tua bontà e la tua dolcezza, Bzi non ci sarebbe più. Tu hai un cuore che sa ascoltare gli altri”.
Mosaico arrossii, per la prima volta in vita sua capì che tante cose dipendevano da lui. Anche la dolcezza del mondo dipendeva da lui. Mosaico si sentì onorato e felice. La Regina sorrise e chiamò le operaie che portarono un fusto.
“Questo è il nettare d’oro. Prendilo e portalo ai tuoi amici e parenti e ricordati che la dolcezza del mondo non dipende da questo nettare, ma da coloro che vivono nel mondo. Anche da te.”

Mosaico ringraziò. Salutò la Regina e Bzi. Un tappeto di api, dorato e colorato come un mosaico, si stese sotto i suoi piedi per portarlo a casa sua. Mentre il Pesciolino volava sul tappeto stringendo il fusillo, osservava il mondo. Il mondo veramente sembrava più bello e più buono.
Più bello, più buono e più dolce.
