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La storia di un passerotto

Disegni di Laura e Agnese (Italia)

La storia di un passerotto

  
         
  

         

Una volta la mamma di un passerotto si ammalò e poi morì. Il povero passerotto non capiva che cosa era successo, perché era molto piccolo.

Era inverno e la neve bianca ha coperto tutta la terra. Il paesaggio era molto bello, ma era molto triste perché sotto la neve freddissima non si trovava nulla da mangiare. Molti animali poi si ammalavano e morivano dal freddo.

Il passerotto che credeva che la sua mamma dormisse non voleva disturbarla. Giocava, canticchiava e ogni tanto guardava la sua mamma che non si alzava. Il giorno è passato, il sole pallido ormai si stava preparando a dormire e la mamma era sempre lì, sembrava dormiente. Il passerotto impaziente decise finalmente di svegliare la mamma perché aveva freddo e fame, ma la mamma non si svegliava ed era  molto, molto fredda, proprio come quella neve bianca.

 

Mamma, svegliati, è tardi, è freddo! Ho fame!”, chiedeva il passerottino tirando con il becco le piume della sua mamma, ma la mamma non si svegliava.

 

Ormai stava diventando buio e il passerotto cominciò ad avere paura. Si strinse alla mamma, ma la lei era ancora più fredda di prima. Il passerotto ormai piangeva, la mamma non reagiva come se non l’amasse più e l’uccellino non capiva ancora che cosa era successo. Cominciò a gridare forte, sempre più forte volendo svegliare la mamma.

 

Gli uccelli dai nidi vicini sentirono i pianti del passerotto e vennero a vedere che cosa era successo. Capirono subito che la mamma del passerotto era morta. Presero il piccolino sulle loro ali e portarono a casa di uno di loro. Gli offrirono da mangiare e coccolarono il piccolo orfanello, ma il passerotto non voleva né mangiare, né dormire senza sua mamma. Piangeva tutta la notte pensando alla mamma che è rimasta nel nido, sola e fredda come la neve.

 

Il giorno dopo gli uccelli sono tornati con il passerotto nel suo nido. La mamma era lì come il giorno precedente. Il passerotto cominciò a capire che la mamma non si sarebbe svegliata mai più. Gli uccelli buoni e affettuosi presero attentamente la mamma del passerotto e la portarono sulla terra. La terra nera era dura, triste e fredda, come la neve e come la mamma del passerotto. Gli uccelli misero la mamma del passerotto sulla terra e la coprirono con i rametti e poi con la neve.

Il passerotto guardava curioso, credeva che la terra fosse una cura per la mamma, ma era molto triste, perché la sua mamma non guariva.

 

Il passerotto andò ad abitare al nido degli uccelli che avevano i figli piccoli come lui, ma egli non riusciva ad essere felice. Tutti i giorni andava a vedere il posto dove riposava la sua mamma, ma ella era sempre coperta dalla neve bianca e fredda. Il passerottino andava tutto l’inverno alla tomba della sua mamma e piangeva.

Un giorno il passerotto si svegliò e vide che il sole allegro sciolse la neve e che gli alberi cominciavano a diventare verdi. Saltò fuori del nido e sentii che tutti gli uccelli lo invitavano a cantare in coro. Il passerotto non ci pensava nemmeno, aprì le ali e volò subito alla tomba della sua mamma, voleva vedere se lei era ancora lì: eppure la neve non c’era più.

Quando il passerotto si avvicinò al luogo dove era sepolta la sua mamma, il cuore del giovanotto cominciò a battere fortemente. Nella sua gola nacque un canto di gioia, era felice. La mamma del passerotto non c’era più, ma al suo posto è nato un fiore bello e bianco.

Il passerotto cominciò a cantare:

Mia mamma è diventata un fiore! Un bellissimo fiore bianco!”

 

Il passerotto baciò il fiore ed esso appoggiò la testa sulla spalla dell’uccellino. Il passerotto poi raccontava che il fiore lì disse piano: “Buon giorno figliolo, quanto sei diventato bello e grande, sono orgogliosa di te”.

Nella terra che durante l’inverno era fredda e dura, cominciò a battere allegramente il cuore della vita. La terra nera era allegra e sussurrava: “Vai a giocare tranquillamente, passerotto, sono io che mi prendo cura della tua mamma.”

 

 

 
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